Fine anno è tempo di bilanci e per quanto riguarda il web c’è un dato molto importante da segnalare visto che, secondo una ricerca effettuata da Parse.ly, società specializzata nell’analisi di dati digitali per le aziende, Google ha sorpassato nuovamente Facebook come fonte di traffico per quanto riguarda i siti di informazione.
Ovviamente è normale che i siti di informazioni utilizzino entrambe le piattaforme per conseguire il numero maggiore di visualizzazioni ma vediamo come è stato possibile questo sorpasso da parte dell’azienda di Mountain View ai danni del servizio di rete sociale creato da Mark Zuckerberg.
Innanzitutto lo si può imputare ad un algoritmo di Facebook studiato appositamente per fare in modo che l’utente veda ciò che effettivamente desidera vedere. Questo, scritto in parole povere, ha fatto sì che nella bacheca degli utenti venga data la priorità a quanto pubblicato da amici e parenti. Un altro fattore di sicuro impatto è stato il graduale abbandono da parte di Facebook degli instant articles, articoli pubblicati direttamente dagli editori, per dare uno spazio sempre maggiore ai video.
Il nocciolo della questione è però un altro e cioè che un post pubblicato su Facebook ha una vita decisamente più breve di un articolo indicizzato da Google e questo comporta che su Facebook l’accesso ai siti di informazione può essere immediato, ad esempio quando parliamo di notizie su scala nazionale o mondiale, ma è ovvio che il boom di accessi e rimandi si spegne molto più rapidamente rispetto a quanto accade invece su Google dove le notizie hanno vita più lunga. È questa caratteristica a fare la differenza visto che consente agli editori di poter effettuare un lavoro a lungo termine.
Infine, ad aver favorito la crescita del 17% di Google contro una perdita del 25% di Facebook, sempre secondo l’analisi effettuata da Parse.ly, ha sicuramente contribuito l’introduzione da parte della grande G degli AMP (Accelerated Mobile Pages). Questo progetto, basato su AMP HTML, è un framework aperto e costruito interamente sulla base di tecnologie web esistenti che permette ai siti di costruire pagine web più leggere.